LA REALTA’ E’ QUELLA CHE CREIAMO

Il cervello quando elabora un pensiero coerente è come un temporale, nessuno ha mai visto il pensiero. Quello che vedono in neuro fisica è una tempesta che infuria nei diversi quadranti del cervello. Il cervello non comprende la differenza tra ciò che vede nell’ambiente circostante e ciò che ricorda perché si attivano le stesse reti neurali. Il cervello è composto da piccole cellule nervose, i neuroni, che sono collegati ad altri neuroni per formare una rete neurale. Ogni punto di collegamento si sviluppa in un pensiero o in un ricordo, il cervello costruisce concetti seguendo le leggi della memoria associativa.Le idee, i pensieri e i sentimenti sono tutti creati e connessi nella rete neurale e tutti hanno un possibile collegamento tra loro: il concetto e il sentimento di amore per esempio è conservato in questa grande rete neurale, ma noi costruiamo questo concetto a partire da idee diverse. Alcuni collegano l’amore alla delusione, a sofferenze o dispiaceri che ci ha dato una persona. Noi costruiamo dei modelli di come vediamo il mondo al di fuori di noi, più informazioni abbiamo più affiniamo il nostro modello in un modo o in un altro. In pratica ci raccontiamo una storia su com’è il mondo esterno. Qualsiasi informazione elaboriamo, qualsiasi informazione prendiamo dall’ambiente circostante, è sempre influenzata dalle nostre esperienze e dalla nostra risposta emotiva da ciò che stiamo vivendo. Sappiamo che le cellule nervose che si attivano contemporaneamente si collegano. Se ti eserciti molto in qualcosa quelle cellule nervose stabiliscono una relazione a lungo termine ricollegando e reintegrando la rete neurale ogni giorno. Sappiamo anche che le cellule nervose che non si attivano contemporaneamente non sono più collegate, perdono la loro relazione a lungo termine. Le emozioni sono sostanze chimiche impresse olograficamente. La farmacia più sofisticata dell’universo è qua dentro: la parte del cervello che si chiama ipotalamo è come una piccola fabbrica, qui vengono assemblate le sostanze chimiche corrispondenti alle emozioni che proviamo. Queste sostanze chimiche si chiamano peptidi e sono piccole catene di aminoacidi. Perciò ci sono sostanze chimiche per la rabbia e per la tristezza, per la vittimizzazione e per la lussuria, c’è una sostanza chimica per ogni stato emotivo. Quando proviamo un’emozione l’ipotalamo assembla subito il peptide e lo libera tramite l’ipofisi nel flusso sanguigno e si dirige sulle cellule che sono dotate di recettori. Quando un peptide si aggancia ad una cellula  e come una chiave che entra in una serratura, si posiziona sul recettore, si aggancia e muove il recettore inviando un segnale preciso alla cellula. All’esterno della cellula ci sono miliardi di recettori che servono a ricevere informazioni, un peptide in un recettore cambia la cellula in molti modi. Ogni cellula è viva ed ha una coscienza, la cellula è l’unità di coscienza più piccola del corpo. Noi siamo le nostre emozioni e le nostre emozioni sono noi.

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